quinta-feira, 23 de abril de 2015

San Marco di Castellabate

SAN MARCO DI CASTELLABATE

Geografia fisica

Territorio

Sito sulla costa tirrenica, si estende dalla SS 267 (nella località Torretta) fino alla costa. Dista circa 15 km da Agropoli, 4 da Castellabate, 6 da Case del Conte, 11,5 da Agnone Cilento e 18 da Acciaroli. Il paese è molto vicino a Santa Maria di Castellabate ed a sud di esso si estende il parco di Licosa.
San Marco (Sandu Marco in cilentano) è un borgo marinaro, una delle frazioni più popolose di Castellabate, che si colloca tra Santa Maria e Licosa. Il centro di San Marco, composto da costruzioni di fine Ottocento, è localizzato a piazza Giuseppe Comunale dove è edificata la chiesa di San Marco Evangelista. È la sede del porto peschereccio-turistico moderno di Castellabate, edificato nei pressi dell'antico approdo greco-romano. Comprende la località Torretta, che rappresenta la sua zona commerciale collocata nei pressi della strada regionale 267 del Cilento.
San Marco è una località turistica balneare piuttosto nota, rientra nell'area marina protetta Santa Maria di Castellabate e compresa nel parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Da alcuni anni, come alcune altre località della costiera cilentana, riceve il riconoscimento della bandiera blu per la qualità delle acque di balneazione.

Clima

La zona, data la sua posizione geografica sulla costa tirrenica, è contraddistinta da un clima mediterraneo, con estati calde, inverni miti e tante giornate di sole. Le temperature medie del mese più freddo, gennaio, vanno da una minima di 4 °C a una massima di 12 °C, mentre in luglio e agosto si passa dai 18 °C ai 29 °C. Il clima temperato è favorito anche dalla protezione dell'Appennino campano che ripara la zona dai venti freddi in inverno. Le precipitazioni, molto scarse nei mesi estivi, toccano il picco massimo in dicembre, quando piove in media un giorno ogni due.
La stazione meteorologica più vicina è quella di Casal Velino. In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +8,7 °C; quella del mese più caldo, agosto, è di +25,7 °C.

Storia

IL territorio di San Marco è stato popolato fin dal paleolitico, come testimoniano i reperti rinvenuti nei pressi della grotta marina emersa lungo la sua costa. Viene riconosciuto come la città romana tardo-imperiale di Erculia: il centro abitato con l'approdo greco-romano, la necropoli e il monastero di Santa Maria de Gulia (probabile trasposizione di Erculia), documentato fin dal 980, situato lungo la strada litorale che collegava Paestum a Elea. Nel 1168 viene identificato come il casale di "Sancti Marci", alle dipendenze della baronia del Castello dell'abate. Il borgo, originariamente sito a ridosso dell'attuale porto, è andato sviluppandosi negli ultimi decenni dei XX secolo, anche per via dell'incremento della presenza turistica, inglobando anche la località più interna della "Torretta".

Monumenti e luoghi d'interesse

Palazzo De Angelis


Il palazzo Carlo De Angelis è un edificio nobiliare sito a San Marco. Uno degli elementi caratteristici del Inveni portum spes et fortuna valete sat me lusistis ludite nunc alios (Trovai il porto, addio speranza, addio fortuna, abbastanza mi avete ingannato, ora ingannate altri). Pare che in origine tale epigramma, il cui autore rimane ignoto, si trattasse di un epitaffio, di un motto scritto su di una tomba. In effetti, l'intera area, dove sorge palazzo De Angelis e le costruzioni adiacenti, accoglie nei vari giardini privati una necropoli con circa 150 tombe a fossa e a cappuccina così come stimato dalla sovraintendenza ai beni storici e artistici di Salerno. Francesco De Angelis è uno degli ospiti fissi del palazzo.
.

Torretta

La "Torretta", collocata nell'omonima località a ridosso della strada regionale 267, è una masseria fortificata seicentesca di proprietà della famiglia Granito. In passato era la residenza di alcuni marchesi e veniva utilizzata per la produzione di svariati prodotti agricoli, come testimoniano gli annessi depositi utilizzati per conservare le derrate alimentari coltivate. La torre inglobata nella struttura agricola aveva una funzione sia di avvistamento che di difesa da eventuali assalitori. Alla "Torretta" sono legate le leggende riguardanti lo jus primae noctis, che si diceva il marchese esercitasse nei confronti delle spose dei marinai e dei contadini locali. Si racconta che durante i lavori di restauro siano venuti alla luce i teschi di sette condannati (utilizzati come monito per quelli che osavano ribellarsi) per aver escogitato nella prima metà del 1700 un piano per uccidere il feudatario, il quale aveva preteso il diritto della prima notte con una giovane fanciulla di nome Teresa, futura moglie del contadino Cipullo.

Approdo greco-romano

I resti di un approdo greco-romano affiorano dalle acque di San Marco in prossimità della struttura portuale moderna costruita nel 1954. Il primo nucleo abitativo del paese si è costituito proprio intorno a questa struttura. Il porto di San Marco, identificata con l'antica città romana di Erculia o Ercolam, veniva considerato il principale scalo di approvvigionamento per le imbarcazioni dirette al porto di Miseno nonché base militare o sito di appoggio per la flotta imperiale. Ad avvalorare ulteriormente questa ipotesi è il ritrovamento nelle acque antistanti il porto di San Marco negli anni 60 di alcune ancore di piombo (risalenti tra il I e il II secolo d.c) contraddistinte dalla scritta ter. Questa dicitura sta indicare la tipologia di imbarcazione a cui le ancore erano destinate: le triremi.

Necropoli


San Marco è sede di una necropoli situata nei pressi della passeggiata che dal porto moderno conduce al Pozzillo. La necropoli raggiunge i 7000 metri quadrati e le sue 151 tombe si trovano quasi esclusivamente all'interno di suoli privati. I pochi resti di quelle che spuntano dal suolo comunale sono state in parte cementificate per la realizzazione della passeggiata panoramica. L'antico cimitero, oltre alla gente del luogo, ospitava soprattutto i veterani della classe Misenis, che trovavano la morte durante i frequenti naufragi dovuti alle numerose burrasche che flagellavano la costa. La tumulazione avveniva in fosse poco profonde su un promontorio di arenaria con tutto il loro corredo funebre in parte recuperato. Durante gli scavi eseguiti nel 1983 fu ritrovata nella necropoli un'epigrafe funeraria, dedicata alla giovane figlia scomparsa e conservata nel museo archeologico di Pontecagnano, che ha permesso di risalire al nome di un triarca, Antonius Priscus, comandante di una delle centinaia di triremi ancorate nel porto di Miseno. Sul posto sono state rinvenute inoltre diverse monete, monili e antichi cocci di vasellame, brocchetti, spilloni, lucerne, amuleti e vari oggetti magici contro il malocchio, come un campanello di bronzo che aveva lo scopo di scacciare gli spiriti maligni.


Aree naturali


La costa e i sentieri naturali


San Marco è una frazione di Castellabate che si estende lungo il mare con una costa variegata e frastagliata (che rientra nell'area marina protetta Santa Maria di Castellabate dove si alternano marine di scogli, alti dirupi, calette naturali e spiagge. Le spiagge sabbiose presenti sono: quella "del Pozzillo", condivisa con Santa Maria e quella "della Grotta", che prende il nome dalla grotta naturale emersa dove sono stati ritrovati alcuni reperti paleolitici. La frazione rientra interamente nel perimetro del parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, e comprende vari sentieri naturali, attrezzati anche come percorsi botanici. I percorsi principali sono quelli tra "Ogliastro Marina e il Pozzillo" (8,6 km), "San Marco e Licosa" (4,4 km) e quelli del bosco del Castelsandra.



Architetture religiose

Antica cappella



L'antica cappella di San Marco di Castellabate risale al XVI secolo, è situata nei pressi del porto, rivolta verso il mare. Era venerata dai pescatori, prima che nel 1911 si intraprese il progetto di costruire una nuova chiesa. Anticamente la cappella era di proprietà della nobile famiglia del posto De Angelis. Durante la seconda metà del XXI secolo un membro della famiglia De Angelis, per grazia ricevuta, donò alla curia la cappella. Dopo la costruzione della nuova chiesa la cappella è stata abbandonata e nel corso dell'ultimo secolo le antiche mura in tufo e il soffitto hanno ceduto. Il 20 aprile 2012 sono iniziati i lavori di ristrutturazione. Domenica 14 ottobre 2012 la cappella è stata aperta ufficialmente e benedetta in presenza dell'abate di Cava de'Tirreni.


Chiesa di San Marco Evangelista





La chiesa di San Marco Evangelista, costruita nel 1915, è collocata in piazza "Giuseppe Comunale". La facciata reca la scritta Divo Marco Dicatum e il leone con il Vangelo (simbolo di San Marco Evangelista) al centro, il bassorilievo di Sant'Antonio da Padova a sinistra e quello di Santa Teresa a destra. Su ogni capitello delle colonne vi è raffigurato un angelo. Svetta sulla chiesa un campanile a tre piani con base quadrata di stile romanico con orologio;


Infrastrutture e trasporti


Strade


Il principale collegamento stradale che attraversa la frazione è la Strada regionale 267/c Innesto SP 237(Sant'Andrea)-bivio Montecorice-bivio Agnone-Innesto SP 15(Acciaroli), principale collegamento con Pollica, Casal Velino e la strada regionale 447.

Porto

La struttura portuale (con capitaneria dipendente dal circondario marittimo di Agropoli) è stata realizzata nel 1954 a San Marco e ospita la flotta da pesca locale e barche da diporto. Contiene circa 413 posti barca per imbarcazioni di lunghezza entro i 16 metri. I fondali oscillano tra i 2,5 e i 3 metri. Il porto, completamente banchinato sul lato interno, è riparato ad ovest da un molo di sopraflutto a tre bracci e ad est da un moletto di sottoflutto a scogliera. È uno scalo estivo del metrò del mare, che collega con partenze giornaliere Castellabate con Napoli,CapriPositanoAmalfiSalernoAgropoliAcciaroliCasal VelinoPalinuro e Sapri.
I collegamenti tra le varie frazioni del comune di Castellabate sono garantiti dagli autobus della compagnia SMEC. Per i collegamenti regionali, San Marco è servita da una linea di autobus della compagnia salernitana CSTP, nella tratta Salerno-Acciaroli. Alcune di queste corse partono da Napoli nel periodo estivo e altre raggiungono anche Fisciano (sede dell'Università degli Studi di Salerno) e Vallo della Lucania.


A Verdadeira Estoria Da Pizza Margherita!!!!!

A Verdadeira Estoria Da Pizza Margherita!!!!!


Em referência à carta do Chefe da Casa Real da mesa Galli Camillo , que em junho de 1889, ele convocou o chef Raffaele Esposito da pizzaria " Pietro ... e isso é o suficiente" , no Palácio de Capodimonte , a residência de verão da família real , de modo a preparar para a Sua Majestade a Rainha Margherita suas famosas pizzas .

Mas , como evidenciado pelos textos bem conhecidos do século XIX , Raffaele Esposito, nesta ocasião não inventou a pizza com tomate , manjericão e mussarela , mas fez apenas conhecer a Rainha do Piemonte.

Já em 1849, na verdade, o filólogo Emmanuele Rocco, em seu livro usanças e costumes  de Nápoles descritos e desenhados, coordenado por Francesco de Bourcard , falou sobre combinações de temperos com vários ingredientes , incluindo manjericão, " tomates " e " fina fatias de Muzzarella . "
Cortadas e distribuídas radialmente, provavelmente chamou de flor do campo essa é a  pizza queRaffaele Esposito fez conhecer  quarenta anos depois a Rainha do Savoia Margherita.

O nascimento da " margarida " é datada no início do século XIX , bem antes da homenagem ao Savoia por Raffaele Esposito .

Além disso, a mussarela começou a ser produzida   nos laboratórios da Indústria Real Pagliata de búfalos Carditello , um laboratório que começou em 1780.

O tomate veio da América Latina na década de 1770 , como um presente para o Reino de Nápoles do Vice-Reino do Peru, e foi imediatamente enraizada em cultura nas terras entre Nápoles e Salerno, onde a fertilidade do solo vulcânico produziu uma saborosa variedade.

Por isso é muito difícil acreditar que os napolitanos foram capazes de colocar mais de cem anos para derramar tomate e mussarela juntos em uma pizza.

O fato é que se ignora o regulamento da UE. 97/2010 da Comissão Europeia que informou no Jornal Oficial de 5 de Fevereiro , 2010 a Pizza Napoletana STG credenciando o nome no registo das especialidades tradicionais garantidas , que no ponto 3.8 do anexo II , relatao o seguinte:

" As pizzas mais populares e famosas em Nápoles eram a " marinara ", nascida em 1734 , e na epoca  de 1796-1810 , que foi apresentada à rainha da Itália, em visita a Nápoles em 1889 por causa da cor dos seus condimentos ( tomate , mussarela e manjericão ), que são uma reminiscência da bandeira da Itália. "

Por esses motivos, a Pizza Margherita não foi inventada para comemorar a Rainha da Itália em visita em Napoles.